Settimane sociali cattolici Trieste 2024: una Chiesa in uscita
DI MASSIMO GNEZDA*
La cinquantesima edizione delle Settimane sociali, conclusasi la scorsa domenica 7 luglio 2024 a Trieste (qui altro articolo sull’apertura) con la Santa Messa presieduta da Papa Francesco in Piazza Unità d’Italia, alla presenza di oltre ottomila fedeli, consente di fare alcune considerazioni a margine di una kermesse particolarmente ricca e articolata.
Mille delegati
La prima è che gli oltre mille delegati (il 30% al di sotto dei trent’anni) provenienti dalle diocesi e dal mondo delle aggregazioni laicali sono stati a buon titolo rappresentativi di una Chiesa presente sul territorio, con buone pratiche consolidate in ambito sociale, cooperativo, culturale, ecc.
Fra loro, oltre ai numerosi laici e laiche, religiosi e religiose, sacerdoti e vescovi, anche una trentina di influencer digitali, a dimostrazione che oggi anche i temi della fede e della religione in generale passano attraverso i canali social e grave sarebbe non prenderli in considerazione.
Oltre 40 gruppi di lavoro
I delegati, riuniti in oltre 40 gruppi di lavoro presso il Generali Convention Center in Porto Vecchio, hanno avuto tutti la possibilità, grazie a una modalità molto serrata, supportata da un’applicazione (app.settimanesociali.it), di dare il proprio contributo con una proposta concreta.
Un confronto alla pari
Al di là dei risultati ottenuti, che il Comitato scientifico della Settimana sociale elaborerà per presentarli prossimamente, i lavori dei laboratori si sono dimostrati piccoli esempi in cui si esercita il non semplice compito di confrontarsi alla pari, senza il prevalere di uno sugli altri, di valutare insieme e di scegliere le proposte su cui convergere.
Camminare insieme nella Chiesa
Una modalità che ha ricordato i percorsi sinodali attualmente in atto, quel camminare insieme della e nella Chiesa che presuppone una pluralità di voci, che richiede il confronto e, se necessario, il conflitto, pur di convergere a una sintesi condivisa, per saper rispondere alle “cose nuove” di un mondo in continua evoluzione. Un esercizio di democrazia, con radici antiche nel cristianesimo, che meglio ci fa comprendere anche il senso dell’identità gerarchica della Chiesa, del presiedere nella carità.
La città di Trieste coinvolta al 100% nelle Settimane sociali dei cattolici 2024
La seconda considerazione riguarda, invece, la scelta di coinvolgere tutta la città ospitante sul tema della Settimana sociale – Al cuore della democrazia. Partecipare fra storia e futuro – uscendo dalla sala congressi.
Nel corso di quattro serate, infatti, la Settimana sociale si è resa visibile nel centro città, fra i Borghi Teresiano e Giuseppino, con decine di stand delle buone pratiche e delle variegate realtà ecclesiali del nostro paese.
Quartieri dove Pensare, Costruire, Abbracciare e Piazze della Democrazia
Non solo, nei “Quartieri dove Pensare, dove Costruire e dove Abbracciare” e nelle “Piazze della democrazia” si sono svolte numerose e importanti tavole rotonde, che hanno spaziato su tutti i principali temi che riguardano la vita di ognuno di noi, dall’agricoltura alla scuola, dallo sport alla salute, dalla conversione ecologica alle emergenze sociali, dal lavoro all’economia civile, ecc.
Una Chiesa davvero in uscita
Una formula coraggiosa, di una Chiesa in uscita – per usare un’immagine cara a Papa Francesco – che ci dimostra che i cattolici in Italia restano un punto di riferimento, dal momento che sono in grado di offrire nell’agorà dei nostri giorni (Trieste – molti lo hanno ricordato – è una città laica, ma che non si è dimostrata indifferente a una proposta di riflessione a cielo aperto) solidi contenuti e proposte di soluzione a tante questioni, che troppo spesso sono ignorate o strumentalizzate da una politica dal fiato corto.
Una Chiesa che – lo ha ricordato il presidente della Cei, il card. Zuppi, a Papa Francesco, durante l’incontro con i delegati – in questi giorni anziché lamentarsi, ha preferito affrontare i problemi ed essere propositiva.
Anche gli eventi serali, vere proposte di riflessione sulla democrazia fondamento della nostra convivenza, offerti alla cittadinanza attraverso lo spettacolo, la musica, il teatro e l’arte, sono stati un importante coronamento di una prima settimana di luglio veramente particolare per il capoluogo giuliano, scelto per quest’occasione anche per la sua storia, che testimonia che i processi di pace e riconciliazione, pur nella diversità di lingue e religioni, sono sempre possibili, e che la democrazia – oggi in crisi e da risanare, come ha ricordato Papa Francesco – resta un bene indispensabile e da salvaguardare.
*Delegato della Cvx in Italia per la 50a edizione delle Settimane sociali