Revisione dei Principi Generali Cvx: nuovi linguaggi per nuove generazioni
DI ALESSANDRA PERRICONE
“Le parole per dirlo” è il titolo dell’autobiografia di una scrittrice francese (Marie Cardinal) degli anni ’70 di cui ancora ricordo il fascino su di me, allora ventenne, attratta, e in seguito sedotta, dal mondo delle lingue e della loro interpretazione.
Stranamente, o forse no, senza una rapida ricerca in rete non avrei però ritrovato alcuna memoria del contenuto e mi chiedo se non fosse nella stessa intenzione dell’autrice destinarlo a un ruolo secondario rispetto al linguaggio usato per trasferire, prima a sé stessa e poi ai lettori, la storia e il sentire della protagonista – le parole giuste, appunto.
L’importanza della comunicazione
Anche noi della Cvx italiana, spinti dal desiderio emerso a uno dei nostri convegni, abbiamo intrapreso un percorso sull’importanza della comunicazione all’interno delle comunità e nella Chiesa in generale. È nato così il gruppo di lavoro guidato da Andrea Serra, che deve aver letto anche lui quel libro dato il modo in cui l’ha chiamato: CQP, ovvero “con quali parole”…
E qualcosa di simile è stato definito all’ultima Assemblea mondiale delle Cvx, svoltasi in Francia nel 2023 e da cui è partito il progetto di revisione del testo che ci costituisce: i Principi e le Norme Generali. Una revisione che, nello sforzo sinodale di allargare i paletti dell’unica ma variegata tenda che ci contiene, si avvarrà del contributo di piccoli gruppi designati dalle comunità nazionali in aggiunta al lavoro di redazione vera e propria di cui è responsabile una commissione internazionale composta da cinque membri. L’impegno durerà quattro anni, fino, cioè, all’Assemblea del 2028.
Ma perché apportare modifiche a un testo che ci ha formato in tanti?
Personalmente rimasi folgorata alla lettura guidata che ne facemmo prima di entrare ufficialmente in Cvx, mi sembrò scritto apposta per me, per la cristiana che sentivo di voler diventare, e so che è stato così per molti. Perché dunque mettere mano a un passaggio fondativo delle nostre comunità, a un riferimento valoriale che alcuni percepiscono a tratti perfino troppo elevato per le possibilità umane? Siamo proprio sicuri di voler toccare l’intoccabile?
Sono domande plausibili ma che temo richiedano risposte libere e autentiche. E allora ecco che, accanto a un profondo senso di rispetto e gratitudine, intravedo alcune immancabili tentazioni far capolino nella mia mente. A cominciare da quella dell’affetto verso concetti che, se non vissuti in un orizzonte di grazia e impegno, restano incasellati in scatole preconfezionate, idee amate ma spesso inflessibili o irraggiungibili. Vedo la capacità attrattiva della stasi, di una tradizione che ci facciamo piacere pigramente pur di lasciarla com’è. E soprattutto mi accorgo del rischio che nel quadro manchi lei, la grande assente: la realtà della nostra storia personale e sociale, che muta come solo ciò che è vivo può fare.
I Principi Generali Cvx, 35 anni dopo
Sì, non sono poi trascorsi moltissimi anni dall’approvazione, nel 1990, dei Principi Generali come li leggiamo oggi; eppure, sono anni in cui il cambiamento della società ha attraversato la vita delle persone a una velocità mai vista prima. Indipendentemente da come la pensiamo, è certo che la tecnologia ha stravolto le coordinate spazio-temporali, che la famiglia è ufficialmente declinata al plurale, che l’assetto democratico delle nazioni è messo in discussione… e così via. Vale allora la pena di chiedersi se questa vita nuova ha spazio nel testo che un giorno non lontano vorremo consultare per consolidare la nostra presenza nella Chiesa. Vale la pena di chiedersi, quando apriamo la pagina del Preambolo, che cosa vedono oggi le tre Persone Divine – la realtà, ce lo dice sempre Papa Francesco, è superiore all’idea.
Ma neanche questo basterà per includere e raggiungere tutti: dovremo trovare le parole per dirlo.
Ed eccomi qua, sì perché nel gruppetto italiano, insieme a Roberto Carnevale dell’Esecutivo nazionale e Luisa Bonetti che in passato tanto si è spesa per la Cvx europea, ci sono anch’io.
Quando è arrivata la richiesta, dopo lo stupore e il turbamento di chi riceve una proposta potente e inattesa, ho deciso di darmi un po’ di tempo e, mentre cercavo la risposta sondando in me competenze e disponibilità, è venuto a scombinarmi le carte l’interessato in persona, il testo dei Principi Generali, con i suoi continui rimandi all’integrazione tra vita e fede. Perché a volte capita, nella vita, che la propria professione superi i confini dell’etica cristiana, che pure può fare la differenza, e diventi vocazione.