Padre Vitale Savio: un maestro di spiritualità e accoglienza
RICORDO DI P. VITALE SAVIO S.I. A CURA DI LEONARDO BECCHETTI/CVX PRIMA PRIMARIA
La mia vita nella Cvx è cresciuta ed è stata accompagnata da p. Vitale Savio S.I.
Per quasi trent’anni abbiamo vissuto assieme l’esperienza del gruppo del lunedì della Prima Primaria con semplicità, continuità e fedeltà all’appuntamento. La scelta sposata da Vitale e condivisa da tutti noi è stata quella dell’apertura e dell’accoglienza da parte del gruppo nei confronti di tutti coloro che si avvicinavano alla Cvx.
Siamo stati una locanda, una porta d’ingresso, un centro di prima accoglienza per coloro che erano alla ricerca di un luogo nel quale condividere e vivere i loro bisogni di spiritualità, trascendenza, approfondimento della fede.
La bellezza della nostra comunità è anche la ricchezza della diversità e il nostro modello non ha mai inteso uniformare quello di altri gruppi.
È semplicemente stata la nostra vocazione e la nostra scelta
Ogni lunedì per trent’anni abbiamo avuto Vitale al nostro fianco per aprire la locanda. Abbiamo seminato con la calma e la serenità di chi sapeva che i risultati non dipendevano solo dal nostro impegno. Ci è capitato di vivere giorni, preceduti da grande intensità del nostro sforzo, con risultati deludenti e altri preceduti da minore impegno e più rassegnazione in cui la locanda si riempiva.
L’elemento comune e di continuità di cui sono personalmente grato nei confronti di Vitale è l’aver assicurato la continuità dell’allenamento e dell’esercizio della vita comunitaria. Quella continuità del proporci insieme alla preghiera, al discernimento, al cammino nel percorso della spiritualità ignaziana.
Opportunità oggi sempre più rare…
La povertà di senso del vivere e spirituale della società in cui viviamo è l’effetto di quanto queste opportunità siano oggi più rare e meno ricercate rispetto a quanto accaduto ai tempi della nostra giovinezza e di quella dei nostri genitori. Purtroppo sono evidenti tutte le conseguenze a livello di relazioni interpersonali, sociali e politiche, nazionali e nei rapporti tra gli stati.
C’è urgente bisogno di rimettere la fraternità e il cammino e l’esercizio spirituale al centro della nostra società. Per questo sono grato a Vitale per l’aver donato la sua vita per questo obiettivo, sperando in tante nuove vocazioni sacerdotali e laicali per ridare gioia e ricchezza di senso di vita alla nostra comunità e alla nostra società.