27 Dicembre 2024
FocusNews

Padre Vincenzo Sibilio è andato a prepararci un posto lassù…

E verrà l’ora
in cui finalmente
il cuore e gli occhi
e le labbra in armonia
parleranno a Te
senza più sbarre
e muri
che costringono a falsare la voce
e non fanno
vedere il colore del cuore.

E la gioia
di dirTi
son uomo.
E sapere che Tu
mi comprendi.
E la mano
non più stanca si tende
all’incontro ed esprime
parole di un linguaggio
che Tu solo conosci
e che vuoi.
E attendo

(da TU MIA TERRA di Vincenzo Sibilio s.j.)

Padre Vincenzo Sibilio è appena tornato nella Casa del Padre

Massimo Nevola: Padre Vincenzo Sibilio dal Cielo ora ci “assiste”, ci guida, ci ama più di prima. Con il suo sguardo ora trasfigurato, camminiamo nel mondo rinnovando il nostro sì quotidiano, assumendo con amore le nostre responsabilità.
Restiamo uniti, nella Comunione dei Santi!

Una riflessione da Palermo

Alessandra Perricone (Cvx Palermo): Signore,
pur stretta nel dolore alle altre Cvx d’Italia e a tutta la famiglia ignaziana, la Comunità di Vita Cristiana di Palermo desidera lodarti per il dono di p. Vincenzo Sibilio. Negli anni in cui fu nostro Padre Assistente, la grazia della sua dolcezza e della sua forza ci ha sempre accompagnati nella vita comunitaria oltre che in quella personale e familiare. Dobbiamo a lui il nostro doppio nome,  “Madonna della Strada e S. Alberto Hurtado”, a indicare il desiderio di vivere una Chiesa in uscita, come oggi direbbe Papa Francesco, e sempre alla ricerca della giustizia tanto amata da Dio. Sentiamo forte questo richiamo e ora che immaginiamo Vincenzo tra le braccia del suo unico Signore glielo affidiamo, certi che anche stavolta non ci farà mancare l’abbraccio lungo e forte con cui tanto spesso, in passato, ci ha consegnato se stesso.

Che questo abbraccio possa ancora, e di più, indicare a ciascuno di noi e alle nostre comunità la strada del Vangelo, con gli “ultimi” accanto e nel cuore.

Il giorno del funerale solo alcuni di noi erano presenti, ci siamo quindi stretti a Vincenzo in questa preghiera che riassume la nostra storia.

Il dono di cui parliamo ci ha investito nella vita personale come in quella comunitaria, facendoci sentire sempre figli unici pur in una famiglia di tanti fratelli e sorelle. C’è da chiedersi se si trattasse di una qualità divina o di ciò che definisce un genitore, ma chissà forse le due cose non sono poi così distanti. E d’altra parte gli abbracci lunghi e forti avevano ben poco di ieratico, trasmettevano invece quell’umanità fatta di carne di cui è pieno il Vangelo.

Chiunque in Italia abbia avuto a che fare con lui sa bene del suo amore per la giustizia, lo esprimeva con una forza profetica impossibile da ignorare.
Foto paesaggio sud Italia
Altavilla, Palermo, presso la Casa di Esercizi Spirituali

Ugualmente determinato ma più “dolce” era il senso per la bellezza in tutte le sue declinazioni: dalla natura assoluta della Calabria alla potenza evocativa della parola teatrale, dalla scultura che dà vita alla materia informe fino alla cura e alla condivisione della cucina. Il sociale e il bello si ricongiungevano però nell’importanza che, a cominciare da se stesso, pareva dare al decoro personale, alla dignità anche esteriore intesa come rispetto dell’altro e condizione forse imprescindibile di una vita di relazione, una vita trinitaria.

A volte non sembrava, ma i rapporti erano sempre all’insegna della libertà, quegli abbracci stringevano ma al contempo mollavano alla vita già preparata per ciascuno e possibilmente incatenavano solo lui, che si concedeva senza alcuna resistenza. Non aveva padroni Vincenzo, a parte il Dio incarnato, a parte noi.

E soprattutto ora ci ha passato il testimone…

Roma, 16 giugno 2014
Se me lo consentite, vorrei affidarvi un’ultima consegna: ripartendo dai Principi, riscoprire che la CVX è una associazione internazionale di fedeli (il decreto di approvazione non parla di “fedeli laici”) dove tutti possono trovare il loro posto, dove laici, uomini e donne, religiose e religiosi, presbiteri hanno il loro spazio e il loro servizio; e, proprio perché è una comunità, accoglie e accompagna adulti e giovani, bambini e anziani e a tutti inspira il fascino della nostra spiritualità ignaziana. Una realtà ecclesiale che, come “popolo”, cammina non a fasce di età ma come Comunità capace di accogliere tutti, come popolo di Dio.
Vincenzo Sibilio sj

Una preghiera e un ultimo saluto dalla Cvx di Reggio Calabria

Ida Nucera: Questa sera la Comunità reggina si è riunita per la seconda volta in preghiera per Vincenzo. Questa volta è stata più dura. Tanti i ricordi di ciascuno, la gratitudine e le emozioni trattenute e inesprimibili.
Forse tra tutte, una domanda ci ha accomunato: cosa sarebbe stata la mia vita senza averlo incontrato? Per molti e anche per me è stata una chiamata dopo tanto cercare. Ciò che mi resta impresso di quel tempo speciale vissuto in modo vertiginosamente denso, è la sua capacità di spezzare la Parola e di farla entrare anche nel cuore più distante, come se fosse indirizzata a lui solo, come se conoscesse proprio quell’inquietudine di cercare. Resta insieme alla sua capacità di ascolto e di leggere nel profondo. Qualcuno, ieri sera, ha detto di sentirsi orfano di nuovo e definitivamente. È vero, ma adesso è anche tempo che la nostalgia, come tante volte ci ha detto Vincenzo, diventi memoria. È tempo di essere adulti. Tempo di restituzione. È vero caro padre, non c’è più tempo di perdere tempo! [Qui articolo integrale da ZoomSud]

Non so dire parole…
sono un uomo che sogna
e si vieta di sognare…
vorrei dirti riconoscenza
e trovare parole mai parlate
parole che vengano dalle fibre più nascoste
e che sappiano di mare e di sole
e di vita non sciupata…

Vincenzo, queste tue parole sono le migliori che possa esprimere in questo momento

Giuseppe Licordari: Quando le ascoltai da te la prima volta a Grottaglie (sono trascorsi più di 33 anni da allora) mi colpirono come tantissime cose che mi hai comunicato non solo parlando, ma anche insieme a tanti eloquenti silenzi, cucinando, viaggiando in auto, facendo prove di teatro, passeggiando, preparando stanze per accogliere, ascoltando musica… abbiamo condiviso la felicità di tante nascite, il dramma della morte, talvolta anche prematura, il sorriso di un malato, lo sguardo che perdona, il silenzio che accompagna giornate complicate, la fatica di una salita, la gioia profonda che riconcilia, la rudezza della ribellione di un no, non ci sto, la resa incondizionata, la follia delirante, il senso del quotidiano, la speranza di un sole che nasce sul monte Sinai, lo splendore della luna in una notte stellata d’agosto… abbiamo attraversato autostrade, ponti, montagne, ma anche momenti di buio, di desolazione, di sconforto, abbiamo sperimentato la bellezza della comunione, il vuoto della lontananza, come in questi ultimi mesi…
Rispetto a un tempo intenso di convivenza (gli ultimi vent’anni del secondo millennio), è corrisposto un altro (i primi vent’anni del terzo millennio) in cui ci siamo incontrati poco, quasi niente. Nonostante ciò, la vita non era meno condivisa, pur se a distanza: tu eri contento che avevo trovato il mio ‘posto nel mondo’ e diventavo adulto come credente, marito, padre e professore (come tu mi chiamavi) e io felice che la tua forza interiore, proveniente da un incessante rapporto intimo col Padre non perdeva vigore e acquistava sempre più la dimensione della Koinonìa, come i tralci attaccati alla vite.
Come nonno Vincenzo donò la sua chitarra qualche giorno prima di andare in Cielo, segnando il mio rapporto con la musica, tu, Vincenzo, padre-fratello-amico, mi hai consegnato il dono della fede che abbraccia in modo avvolgente tutta l’umanità, come Gesù che accoglie i piccoli, avvolgendoli nel Suo Abbraccio… e ringrazio il Padre, perché attraverso l’arte del teatro, della poesia e della cucina hai insegnato a restituire con tenerezza il mio gracias a la vida…

Altre testimonianze da tutta l’Italia

Antonio Salvio: Come ho già scritto qualche giorno fa, ho avuto dalla Provvidenza il dono di accompagnare padre Vincenzo Sibilio in questi ultimi mesi della sua vita. Ero conscio della ineluttabilità di ciò che stava per accadere e ho letto negli occhi di Vincenzo, fino all’ultimo, la consapevolezza e la serenità: “Sono pronto e sereno”. Me lo aveva detto quando ancora era in grado di parlare.

Leonardo Becchetti: Grazie Sibilio per tutto quello che mi (ci) hai trasmesso, la tua amicizia e testimonianza. Continua a seguirci e aiutarci nel nostro cammino.

Il suo ricordo è già memoria oltre il tempo…

Umberto Bovani: La notizia mi rattrista molto.
Penso alla sua infinità vitalità, la sua inesauribile carica esistenziale.
Ma so, sappiamo, che nulla va perso, nulla si perde nella notte.
Il suo ricordo è già memoria oltre il tempo.

Antonella Palermo: Lo ricordo come persona molto saggia, con una sobria passionalità in tutto ciò che faceva, un uomo di preghiera e azione. Grazie a Dio per averlo conosciuto.

Franco e Carla Pozzo: La CVX/LMS di Biella, ricorda con gioia P. Vincenzo. Appena nominato Assistente Nazionale ha partecipato alla festa in occasione del 20° anniversario della nostra Comunità, contemporaneamente al convegno del NORD/OVEST, da noi organizzato.
Conserviamo ancora nel cuore le sue parole e la lettera che ci ha mandato e che in questa occasione vogliamo condividere con tutti voi.

Lettera da P. Sibilio 18-10-2009
Grazie P. Vincenzo per tutto il bene che hai fatto, e da lassù con P. Santi continua a proteggere il cammino di tutta la Comunità di Vita Cristiana e Lega Missionaria Studenti.

Da Sant’Arpino a Cagliari

Umberto Di Giorgio: Indubbiamente per le Cvx italiane, per quelle meridionali e per noi di Sant’Arpino in particolare, aver percorso un tratto di strada con Vincenzo è stata una grazia che il Signore ci ha concesso.
Ciascuno di noi in un modo o nell’altro porta ricordi e legami con lui, con la sua radicalità evangelica, ma soprattutto con quel suo modo particolarissimo (per usare un termine da lui amato) di volerci bene.
Ricordiamo la sua capacità di leggere la realtà e di intercettare il cuore degli uomini, di riuscire a parlare al cuore degli adulti come al cuore dei nostri bambini, che lo ricordano con tanto affetto. Anche loro hanno ricevuto molto da Vincenzo.
Credo che forse il modo migliore di ricordarlo per noi delle Cvx è continuare con forza (anche rigenerandosi) il servizio agli uomini e alla Chiesa, lì dove ciascuno di noi è, sentendo ancora forte l’esortazione che oggi, in un’altra conversazione, mi ricordava Marco Boragine della nostra Cvx, e che lui spesso usava con noi di S. Arpino (e con me quando ero in esecutivo): “Sbrigati, e cerca di renderti utile!”

Comunità Cvx di Cagliari: Tutta la Cvx di Cagliari si unisce al dolore dell’intera Comunità Nazionale. P. Vincenzo è stato per molti di noi una presenza silenziosa ma importante. I suoi toni pacati, a volte severi, ci portavano a coltivare una fede attiva, all’incontro con gli altri.
In tutti noi è vivo il ricordo delle sue parole ad Assisi nel momento del suo ultimo saluto come assistente nazionale: “quando ho conosciuto le Cvx, me ne sono innamorato” e tutto il suo amore è stato presente in tutte le relazioni che ha intessuto, gli incontri, le riunioni e le persone che l’hanno incontrato.
Oggi, a pochi minuti dalla messa, vogliamo essere presenti nella preghiera e continuare a percorrere la strada che ci indicato.

Un uomo colto, amante dell’Arte in ogni sua manifestazione

Annabella Marcello: Padre Vincenzo Sibilio era un uomo colto, amante dell’Arte in ogni sua manifestazione, che sapeva far vibrare le Parole, per cui mi piace ricordarlo con il testo di una Sua Poesia, scritta a Napoli nel gennaio 1988…

“Chi sei quel Tu
al quale sempre
io parlo.

Mostra il Tuo volto
perché le mie parole diventino sguardo.

Dimmi il Tuo nome
perché il mio cuore
placato
taccia.”

Saluto a padre Vincenzo SibilioGiuseppina Levita: Ciao a Vincenzo a cui va il mio grazie per la presenza che ha avuto tra noi.

Quelle comunità Cvx del sud Italia, non di rado inserite in territori difficili, in cui più a lungo padre Vincenzo Sibilio ha lavorato con uno specialissimo amore

Francesca Pastena: Quando ho conosciuto padre Vincenzo, negli anni della sua permanenza a Roma al servizio della Cvx nazionale, non è stato amore a prima vista.
Forse perché mi dava parecchio filo da torcere, come nel suo stile sanguigno, nel tentativo di indicarmi la strada non sempre piana di Dio.
Poi, a poco a poco, ho cominciato a capirlo e volergli bene davvero.
In questo mi hanno molto aiutato i racconti di quelle comunità Cvx del sud Italia, non di rado inserite in territori difficili, in cui più a lungo Vincenzo ha lavorato con uno specialissimo amore. Sempre immensamente ricambiato.
Grazie Vincenzo e prega per noi.

Antonio Cervo: Mentre, provato, ero al Gesù e mi guardavo intorno, mi dicevo “quante persone che hanno vissuto Vincenzo”.
Molti, tanti di noi lo abbiamo conosciuto, gli abbiamo voluto bene, serbando nel cuore ricordi ed esperienze preziosissime vissute assieme a lui.
Che il Signore custodisca questi ricordi, mentre lui già ci sta guardando da Lassù.
Ps. Durante i funerali di P Rastrelli, Vincenzo diceva “non Ti chiediamo perché ce l’hai tolto. Ti ringraziamo perché ce l’hai donato” (S Agostino). Un pensiero che può servire oggi tanto a me, a noi.

Il viso sempre sorridente e lo sguardo vivace ma allo stesso tempo dolce

Barbara Boin: Ho conosciuto padre Vincenzo ai tempi del mio ingresso in Cvx, quando era assistente nazionale; di lui in particolare ricordo il viso sempre sorridente e lo sguardo vivace ma allo stesso tempo dolce. È questa l’immagine che mi ha accompagnato in queste settimane di preghiera per lui, pensandolo comunque sereno, nonostante la malattia, e completamente affidato a quell’Amore che ci accompagna oltre la vita terrena.
Continuerà la nostra preghiera, in particolare per i tanti fratelli che p. Vincenzo ha aiutato a crescere nella fede e nella vita e che ora vivono il dolore del distacco.
Il Signore ci accompagni e ci fortifichi con l’intercessione di padre Sibilio.
Barbara, con tutta la comunità Cvx di Bologna.

Davide Matteo Pettenella: Oggi le Cvx di Bassano, Padova e Trento, riunite in un incontro di fraternità per l’anno ignaziano, hanno ricordato il dono di p. Vincenzo nell’Eucarestia, ringraziando il Signore per averci donato questo compagno di cammino.

Parroco e Superiore della Chiesa del Gesù, che guidò con fervore sacerdotale e convinta adesione alla spiritualità ignaziana, ma anche con l’innata vivacità culturale e artistica

Salvatore Caso: Noi del Gesù, nel salutare Enzo Sibilio, ricordiamo gli anni trascorsi insieme nella nostra Congregazione Mariana, dove nacque la sua vocazione.
Lo ricordiamo giovane artista impegnato nelle più diverse espressioni, poesia e teatro in particolare, ma anche serio e zelante Maestro della liturgia del Gesù.
Tuttavia subentrano vividi nella memoria i ricordi più recenti di lui, Parroco e Superiore della Chiesa del Gesù, che guidò con fervore sacerdotale e convinta adesione alla spiritualità ignaziana, ma anche con l’innata vivacità culturale e artistica.
Preghiamo con lui e per Lui e ci rimettiamo alle sue e alle vostre preghiere. Fraternamente.

…lo sguardo sornione, le pacche energiche sulle spalle, le doti di cuoco e di istrione, la fede, lo spirito di servizio.

Eleonora Milazzo: Padre Sibilio rimane nei cuori degli studenti del Gonzaga che lo hanno incontrato e ne hanno conosciuto lo sguardo sornione, le pacche energiche sulle spalle, le doti di cuoco e di istrione, la fede, lo spirito di servizio.
Lo porteremo con noi nella preghiera.

Vincenzo Sibilio by Marco Boragine
Padre Vincenzo Sibilio nella cucina di Calascio, durante un laboratorio estivo di formazione politica – Foto di Marco Boragine
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Un pensiero su “Padre Vincenzo Sibilio è andato a prepararci un posto lassù…

  • Angelo Siliberto

    Carissimi,
    La comunità cristiana di Grottaglie, presente alla funzione funebre di Padre Vincenzo Sibilio, ha lasciato Napoli per far ritorno a casa pervasa da sentimenti contrastanti.
    Padre Sibilio, per noi tutti è stato una guida, un faro, un fratello, un amico, un maestro.
    Ha vissuto la propria vita, fino all’ultimo respiro, dedicandosi all’altro. Non si è mai risparmiato. Non ha mai centellinato le energie, nemmeno quando ne avrebbe avuto la necessità.
    Padre Vincenzo Sibilio, intelligente, raffinato, con una cultura immensa e passionale fino al midollo, ha rappresentato, vivendo a pieno il proprio ministero, i valori della Compagnia di Gesù. Le sue orme, lasciate lungo tutto il cammino, hanno fatto avvicinare ai gesuiti decine e decine di persone. I giovani d’un tempo, i bambini di una volta (ora anziani e adulti) e piccoli di oggi -3 generazioni- sono attraversati, nonostante il tempo trascorso e le difficoltà del vivere il presente, da quell’amore ignaziano che Padre Vincenzo ha saputo donare.
    Ma oggi, noi tutti, abbiamo fatto rientro a casa rammaricati, fortemente rammaricati.
    Vincenzo Sibilio, per noi il Padrissimo, non è stato celebrato per come meritava.
    Un’omelia algida e frettolosa non ha reso onore ad un uomo che si è donato all’altro completamente.
    Vincenzo Sibilio, l’uomo dallo sguardo profondo e dal pensiero lungimirante e Gesuita instancabile, avrebbe meritato più calore, lo stesso che ha sempre sprigionato.
    La comunità di Grottaglie, con un pizzico di sana critica, è convinta che la Compagnia di Gesù non abbia reso a Padre Vincenzo quanto lui stesso ha donato lungo la sua vita sacerdotale, e che forse debba davvero interrogarsi, perché noi l’amore e l’attaccamento che proviamo verso i gesuiti lo dobbiamo ad una persona:Vincenzo Sibilio.

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