Milano: modi e tempi per salire a bordo della Cvx
DI SABRINA COTTONE (CVX MILANO)
Non è facile raccontare vita e vitalità della Cvx milanese per chi si sente (perché lo è) tra gli ultimi saliti a bordo di questa nave dagli oblò aperti da sant’Ignazio sul mondo.
Per quel che importano i numeri, siamo una cinquantina
A Milano siamo in tanti e sempre più numerosi, distribuiti ma non divisi in gruppi più piccoli, perché la riunione comune di preghiera e riflessione non manchi mai.
Siamo arrivati in ore diverse della vita, in età differenti sia della storia personale che della vicenda della Comunità milanese di vita cristiana, dedicata a Santa Maria Nascente come il nostro Duomo.
Il cuore della domanda alla quale tentiamo oggi una risposta
Nonostante i nostri percorsi vari e variegati, qual è la strada comune che abbiamo percorso per arrivare alla Cvx?
Il primo elemento di comunione sono gli Esercizi spirituali di Ignazio, in particolare gli Evo, gli Esercizi nella vita ordinaria, ma più in generale gli Esercizi offerti dai padri gesuiti milanesi (e non solo), che non mancano mai e che nelle loro ultime edizioni hanno avvicinato a noi tante persone desiderose di intraprendere un cammino di fede condivisa, di preghiera che diventa azione, o almeno ci prova.
È confortante rendersi conto di come un principio generale della Cvx, la centralità del metodo di preghiera e discernimento ignaziano, sia diventato anche, anzi prima ancora, una delle fonti della Cvx.
Giornate di conoscenza e condivisione
A chi arriva dagli Esercizi sono state proposte giornate di conoscenza e condivisione dei nostri incontri e delle nostre attività di apertura ai bisogni o alle semplici richieste che arrivano da chi vive situazioni non facili a Milano.
C’è chi entra con entusiasmo nella Cvx e subito corre nell’inner circle degli eroici presenti a ogni iniziativa di bene, a partire dall’organizzazione. Abbiamo avuto graditi inviti a cena nelle case dei “nuovi”. Altri si sono mantenuti più distanti, per desiderio di maggiore gradualità o per necessità legate a pressanti impegni familiari, a malattie o momenti difficili.
Porte sempre aperte nella Cvx di Milano
In tutti coloro che hanno sentito una chiamata ad arrivare e a rimanere, pur a intensità diverse, è però sempre viva la volontà di non perdere la relazione, anche quando si allenta. Le porte del recinto sono sempre aperte per entrare e uscire.
Le guide spirituali sono un’altra via che ha condotto nella Cvx diversi spiriti in ricerca. Poiché il proselitismo è tutt’altro che una caratteristica dei padri gesuiti, l’invito a andare e vedere la vita della Comunità arriva dopo un tempo di discernimento e un successivo tempo per così dire d’attesa, in modo da poter sentire dentro di sé che la spinta è qualcosa che va oltre la semplice volontà di sperimentare.
Ci sono stati anche graditissimi ritorni
È il caso delle famiglie con figli ormai grandi, che cercano una condivisione più personale e di coppia anche al di fuori, o oltre, delle iniziative per famiglie, fidanzati o sposi. In questo momento stiamo cercando di avvicinarci tra di noi. È bello vedere che tornano a casa uomini e donne che hanno già offerto le loro promesse definitive quando erano ragazze e ragazzi e che queste promesse si sono mantenute, pur attraversando diverse vie della vita. Gli esercizi di comunità dello scorso anno sono stati un modo per trovare o ritrovare queste amicizie.
Naturalmente ci sono gli ex studenti del Leone XIII, la scuola che con le sue numerose iniziative è un punto di riferimento, non solo per quel che riguarda l’insegnamento, ma anche per la riflessione sui temi di attualità, sull’importanza dello sport e soprattutto dell’ospitalità di chi arriva da Paesi in guerra o in grave crisi economica o climatica. Tutto ciò è ben lontano dall’essere esaustivo, si vuole solo sottolineare l’importanza dello spirito ignaziano e dei suoi Esercizi come porta d’ingresso alla Cvx di Milano.
Le nuove generazioni…
Forse si deduce senza doverlo precisare che la nostra età media è abbastanza alta, intorno ai 45 anni. Come attrarre i giovani è una domanda inevitabile, perché l’amore per le nuove generazioni accomuna tutti noi.
A rispondere, oltre all’esempio di carità che sapremo essere, vengono le parole degli Atti (2,47):
ὁ δὲ κύριος προσετίθει τοὺς σῳζομένους καθ᾽ ἡμέραν ἐπὶ τὸ αὐτό»: il Signore aggiungeva ogni giorno i salvati. A noi pregare di poter diventare strumento della Sua salvezza.