DI RITORNO DALLA “49a SETTIMANA SOCIALE DEI CATTOLICI” A TARANTO
DI ANTONIO SALVIO
Quest’anno la Cvx Italia ha partecipato alla 49a Settimana Sociale dei Cattolici Italiani, tenutasi a Taranto dal 21 al 24 ottobre 2021, con una sua delegazione composta dal sottoscritto e da Annabella Marcello. E, come in passato, ha visto ancora una volta il nostro Leonardo Becchetti, past President nazionale Cvx, tra gli organizzatori dell’evento e tra i più attivi animatori della stessa, con apprezzate relazioni e moderazioni di tavole rotonde.
Dopo Cagliari 2017, la Settimana Sociale dei Cattolici si sposta a Taranto
Dopo l’ultima Settimana Sociale tenutasi a Cagliari nel 2017, circa 1.000 delegati, provenienti da quasi tutte le diocesi italiane, rappresentanti di associazioni, movimenti e Invitati si sono confrontati sul tema “IL PIANETA CHE SPERIAMO. Ambiente, lavoro, futuro” in una città simbolo come Taranto, che rappresenta bene tutte le contraddizioni della nostra società industriale, dove ambiente e salute sembrano in contrapposizione.
L’intervento di Annamaria Moschetti, della Commissione ambiente dell’Ordine dei Medici di Taranto
È a tutti nota la ormai annosa questione delle acciaierie tarantine che, con la loro presenza, nei decenni scorsi hanno portato lavoro, ma anche tanto inquinamento e morte in quel territorio. Al punto tale, come ha sottolineato Annamaria Moschetti, della Commissione ambiente dell’Ordine dei Medici di Taranto, che, per circa 20 km intorno all’impianto, è proibito coltivare qualsiasi genere di frutta o verdura e ovviamente di consumarle. Inoltre, nelle giornate di vento particolare, il sindaco della città deve emanare ripetutamente ordinanze di chiusura delle scuole, con i cittadini costretti a vivere in casa, anche d’estate, con le finestre chiuse!
Taranto è anche l’emblema dei tanti territori italiani (e non) devastati dall’uomo, dove il profitto viene prima della giustizia e della salute dei cittadini
Non solo la Terra dei fuochi, frutto di un criminale patto tra camorra e alcuni industriali del Nord del paese (mai pentiti, come ci ha ricordato p. Maurizio Patriciello!), ma anche il Veneto, come ha testimoniato Anna Maria Panarotto a nome delle Mamme No PFAS, veleno chimico che ha inquinato le falde acquifere di molte zone industrializzate di quella regione. Si potrebbe continuare ancora con tanti esempi, ma l’elenco sarebbe troppo lungo.
Il rispetto per l’ambiente è diventato un problema essenziale ed esistenziale, dove gli esperti — citati più volte in questi giorni — e in particolare p. Gael Giraud, gesuita ed economista di fama mondiale, in collegamento da Washington, ha documentato con dati stringenti e univoci.
Se i responsabili nazionali non decideranno di assumere nel breve tempo misure che invertano la rotta del surriscaldamento terrestre, nei prossimi decenni assisteremo alla desertificazione di interi territori del pianeta e all’innalzamento del livello dei mari, con scomparsa di diversi territori costieri. Ciò alimenterà ulteriormente i flussi migratori, insieme a guerre locali per il controllo, ad esempio, dell’acqua e per il raggiungimento di territori più sicuri e vivibili.
Uno scenario apocalittico a cui si può, e si deve, porre rimedio, come sempre più Papa Francesco sta ricordando in questo suo pontificato a tutti gli uomini di governo…
L’Enciclica Laudato si’ e l’altra più recente Fratelli tutti ne sono un esempio. Con un pianeta che geme per le violenze dell’uomo, il richiamo costante alla Laudato si’ di papa Francesco è risuonato forte in tutti i giorni della Settimana Sociale.
Molti gli interventi qualificati e le testimonianze e la presenza di tantissimi vescovi, tra cui il card. Gualtiero Bassetti, Presidente della Conferenza episcopale italiana, che ha aperto i lavori e di mons. Filippo Santoro, arcivescovo di Taranto e presidente del Comitato scientifico e organizzatore della Settimana Sociale dei Cattolici.
La partecipazione dei giovani alla 49a Settimana Sociale dei Cattolici Italiani
I giovani, presenti nella misura del 35% dei delegati, hanno avuto un grande ruolo sia nella preparazione della Settimana, che nell’animazione della stessa. Coordinati da p. Francesco Occhetta hanno presentato e firmato in diretta “Il Manifesto dell’Alleanza per il Pianeta che speriamo”, frutto del confronto con molte realtà giovanili associative e del Terzo Settore e della loro elaborazione personale.
Gentile e ben organizzata è stata l’accoglienza a Taranto e a Castellaneta Marina, dove una parte dei delegati è stata ospitata
Per chi, come me, ha partecipato al Convegno ecclesiale della Chiesa Italiana a Firenze nel 2015, la macchina organizzativa della Cei – già collaudata – è stata funzionale e senza sbavature.
Interessanti e ben calibrate le tavole rotonde, che hanno visto tra gli altri un commosso e indignato Maurizio Patriciello, così come profondi e stimolanti sono stati gli approfondimenti e le riflessioni bibliche di Rosanna Virgili e di suor Benedetta Rossi.
I quattro temi che dovrebbero stare a cuore di tutti i cattolici, affrontati nella 49a Settimana Sociale
I circa 1.000 delegati sono stati, poi, divisi in 90 tavoli di lavoro su quattro temi: ecologia, formazione, rigenerazione e sostenibilità, con la positiva restituzione di ciò che è emerso alla fine dell’ultima giornata.
Un ruolo importante nel prendere coscienza delle problematiche esposte hanno avuto le visite alle “Buone Pratiche” del territorio tarantino. Abbiamo avuto la possibilità di visitare in particolare la Masseria Frutti Rossi/Lome a Massafra, dove da pochi anni si è messa in pratica una forma di economia circolare, non producendo rifiuti nella lavorazione del melagrano e il Centro di Educazione ambientale/Progeva a Laterza. Abbiamo capito che le Buone pratiche sono possibili e, in fin dei conti, convenienti sia dal punto di vista ambientale che economico.
La rappresentanza del governo alla 49a Settimana Sociale dei Cattolici Italiani
Concreto e stimolante il confronto istituzionale, soprattutto grazie alla presenza dei ministri Giovannini e Orlando che, per competenze diverse, hanno molto apprezzato il lavoro e il contributo che la Settimana Sociale può dare al dibattito politico e all’azione di governo. Il ministro Orlando ha sottolineato come il lavoro stia cambiando con estrema velocità, rendendo necessario che i giovani si formino in maniera diversificata e intercambiabile.
La sessione finale dal titolo suggestivo: “Il Pianeta che speriamo. La transizione è nelle nostre mani”, coordinata da Mauro Magatti, ha poi visto tre splendide riflessioni di Stefano Zamagni, Luigina Mortari e di Walter Ganapini.
Infine è stato dato spazio alle prospettive e agli impegni futuri con le dichiarazioni di suor Alessandra Smerilli, Segretario ad interim del Dicastero per lo Sviluppo umano integrale, e di mons. Filippo Santoro, che ha sottolineato come la Settimana Sociale di Taranto non termina il 24 ottobre, ma deve continuare dal giorno successivo, riportando le sollecitazioni ricevute dai delegati nei loro territori e nelle diocesi di provenienza. In particolare mons. Santoro ci ha lasciato questo appassionato appello.
“Dobbiamo adesso trasformare le nostre parole, le nostre riflessioni, tutto quello che abbiamo visto e udito, in un cantiere permanente […] Taranto rimane una realtà graffiante, che ci costringe a essere sentinelle, che immette dentro di noi un’inquietudine, una scomodità, perché veniamo sospinti verso l’incudine e il martello della scelta fra salute e lavoro, con il racconto ingeneroso del profitto che decide sulla salute, sulla vita dei tarantini. […] Dobbiamo innanzitutto essere noi il cambiamento che vogliamo vedere nel mondo. […]
Vogliamo che tutte le comunità dei fedeli in tutte le parrocchie italiane avviino un progetto e diventino comunità energetiche[…] La seconda pista di impegno è quella della finanza responsabile. Nella Laudato si’ papa Francesco parla di uscire progressivamente dalle fonti fossili. Le nostre diocesi e parrocchie devono essere carbon free nelle loro scelte di gestione del risparmio, utilizzando il loro voto col portafoglio. […] La terza pista d’impegno è quella del consumo responsabile. […] Oltre a chiedere che le amministrazioni locali ne tengano conto negli appalti e non mettano mai più nelle mense scolastiche dei nostri figli prodotti che non siano “caporalato free” vogliamo essere per primi noi comunità ecclesiali a prendere l’iniziativa ed essere caporalato free. […] La quarta è la proposta dell’alleanza contenuta nel Manifesto dei giovani. L’orizzonte d’impegno più ampio verso il quale intendiamo camminare nei prossimi anni è l’alleanza intergenerazionale e quello dell’alleanza tra forze diverse di buona volontà nel nostro paese…”
Credo che le parole di mons. Santoro siano sufficientemente chiare e concrete perché la Chiesa italiana in primis, attraverso le parrocchie e i movimenti, possa impegnarsi per una transizione ecologica reale e non solo verbale.