21 Novembre 2024
Cristiani nel mondo

Referendum costituzionale 2016 (Cnm 2 – 2016)

Referendum costituzionale 2016 | copertina Cristiani nel mondo 2-2016In vista del Referendum costituzionale 2016 la nostra rivista ospita un intervento
(“Una complessa revisione della Costituzione) di Cesare Mirabelli, Presidente emerito della Corte costituzionale.
Ne riportiamo
qui di seguito l’introduzione.

Scarica questo numero di Cristiani nel Mondo_2016_02

In autunno saremo chiamati a esprimerci sulla riforma della Costituzione, a votare nel più importante istituto di democrazia diretta: il referendum costituzionale. Nell’esperienza contemporanea di uno stato democratico la costituzione contiene il patto sociale fondamentale della comunità nazionale, e si afferma come legge suprema alla quale ogni altra è subordinata.

La nostra, come molte altre, si articola in due grandi corpi. La garanzia delle libertà e dei diritti inviolabili della persona, delle formazioni sociali, e i connessi doveri inderogabili di solidarietà.
Il disegno delle strutture fondamentali dell’ordinamento, con l’articolazione e le attribuzioni dei singoli poteri dello Stato, il bilanciamento dei relativi rapporti, la garanzia che sia rispettata la costituzione.

Le componenti toccate dal Referendum costituzionale 2016

La riforma costituzionale approvata dal Parlamento e sottoposta al giudizio popolare non tocca la prima parte, i diritti e i doveri dei cittadini, mentre incide ampiamente sulla seconda. In questa mantiene il fondamento parlamentare della rappresentanza politica, ma modifica con 37 articoli pressoché tutti gli istituti dell’ordinamento: Senato, Camera, formazione delle leggi, Presidente della Repubblica, Governo, Magistratura, Regioni e autonomie territoriali, Corte costituzionale.

Due buone ragioni per esprimersi sul Referendum costituzionale 2016

Ci sono almeno due buone ragioni perché il corpo elettorale sia chiamato a esprimersi su questa legge, pur approvata dalla Camera e dal Senato con due successive deliberazioni. La prima è giuridica: la revisione della costituzione richiede, come è giusto che sia, un largo consenso. Se non lo ottiene con il voto dei due terzi dei componenti di ciascuna Camera, prima che la legge sia promulgata, può essere chiesto su di essa il referendum da un quinto degli appartenenti a ciascuna Camera, da cinque Consigli regionali o da cinquecentomila elettori.

La seconda ragione rende opportuna, e forse politicamente necessaria, la verifica della volontà popolare. La riforma è stata legittimamente approvata dal Parlamento, ma la legge elettorale che ha determinato la composizione della Camera è stata dichiarata in parte incostituzionale. Tutto ciò accresce l’importanza della consapevole partecipazione a una votazione per sua natura destinata ad avere di mira non una contingente situazione politica, bensì elementi portanti e duraturi della nostra struttura istituzionale.

Sommario
EDITORIALE
Verso Gambarie…
DI P. MASSIMO NEVOLA S.I.
TERZA LETTERA DEL PRESIDENTE MONDIALE
Un tempo di verifica e discernimento
DI MAURICIO LOPEZ
UN ESTRATTO DELLA NEWLETTER PROJECT 164
Alcune riflessioni dopo l’Esecutivo mondiale di Roma
DI J. SHAMWANA-LUNGU – CH. HOGAN – N. SAYEGH
L’INTERVISTA
Due… come noi: Ameer e Marah i nostri ospiti siriani al Caravita
DI RAFFAELE MAGRONE
COMPAGNIA DI GESÙ
Documento del Gruppo di  riflessione sul Medio Oriente
LABORATORIO DI FORMAZIONE POLITICA
Ricostruire la politica dalle buone pratiche della società
DI MASSIMO GNEZDA
VERSO IL REFERENDUM
Una complessa revisione della Costituzione
DI CESARE MIRABELLI
SCENARI
Cosa abbiamo imparato dalla Brexit
DI LEONARDO BECCHETTI
LEGA MISSIONARIA STUDENTI
Alternanza scuola-lavoro: l’opportunità dei nostri campi
DI ORONZO LABARILE
La mia prima Sighet
DI MARCO CAPUANO
RECENSIONE
Pietro, Giuseppe e il Lenzuolo
DI P. CASIMIRO PRZYDATEK S.I.

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