Congo (da Gentes, 12/2008)
In fuga dal Congo
Il conflitto armato tra le forze governative e le milizie ribelli appoggiate da Ruanda e Uganda ha raggiuto, tra ottobre e novembre, picchi di crudeltà intollerabili. Nonostante la presenza nel paese della più grande missione di pace delle Nazioni Unite al mondo, la comunità internazionale non riesce ad arginare le violenze perpetrate dai militari delle opposte fazioni nei confronti di un popolo condannato ad atroci sofferenze dalla ricchezza della propria terra. La “balcanizzazione” del Congo, infatti, è funzionale alla spartizione e allo sfruttamento delle inestimabili ricchezze minerarie del debole stato centrafricano da parte dei governi e delle multinazionali straniere, legate sia al presidente Kabila che al leader dei ribelli tutsi, il generale Nkunda. Nel mezzo, incalzati dalla guerra, dalla malnutrizione e dal colera, oltre 250mila sfollati cercano rifugio nei campi delle Nazioni Unite e nelle strutture di accoglienza di Ong laiche e religiose. Che, come sempre, sono in prima linea insieme ai missionari e a una Chiesa locale che non vuole piegarsi alla logica disumana dell’odio tribale e dell’avidità dei potenti
L’agonia del Congo risuona nel silenzio imbarazzato e colpevole della comunità internazionale attraverso il «grido di disperazione e di protesta» che si leva dalla Chiesa di Kinshasa. Riuniti in sessione straordinaria dal 10 al 13 nomembre, i vescovi della Conferenza episcopale nazionale del Congo si sono fatti portavoce del dolore e della sofferenza, ormai quasi priva di speranza, di un popolo che da oltre dieci anni lentamente muore, schiacciato da un conflitto infinito che si nutre di inveterati odi interetnici e della insaziabile ambizione di piccole e grandi potenze, coinvolte a vario titolo in un complesso e sporco gioco per l’accaparramento delle inestimabili risorse minerarie di una terra condannata dalla sua stessa ricchezza. Una terra su cui, negli ultimi quindici anni, è stato versato il sangue di cinque milioni di persone.
L’allarme dei vescovi congolesi conferma l’inaccettabile, ennesima escalation dell’annoso conflitto tra le forze governative e i ribelli del Congresso Nazionale per la Difesa del Popolo (Cndp), che ripreso in agosto ha raggiunto tra ottobre e novembre nuovi, inumani picchi di atrocità.
«Un vero dramma umanitario che somiglia a un genocidio silenzioso nell’est del
Congo avviene sotto gli occhi di tutti – ha denunciato la Conferenza episcopale del Congo – I massacri gratuiti e su grande scala delle popolazioni civili, lo sterminio mirato dei giovani, gli stupri sistematici perpetrati come arma di guerra: di nuovo una crudeltà di eccezionale virulenza si scatena contro le popolazioni locali, che non hanno mai chiesto altra cosa che una vita tranquilla e dignitosa nelle loro terre». Incalzate dall’avanzata apparentemente inarrestabile dei ribelli tutsi guidati dal generale Nkunda nella provincia del Nord Kivu, giunti a metà novembre a pochi chilometri dal capoluogo Goma, da mesi ormai decine di migliaia di civili sono costretti a subire quotidiana- mente violenze e soprusi di crudeltà inaudita da parte sia dei guerriglieri che si oppongono al presidente Kabila, sia delle stesse truppe regolari e delle temibili milizie Mai-Mai, anch’esse fedeli a Kinshasa. Eppure, nella regione dei Grandi Laghi è operativa da quasi dieci anni la Monuc, la Misson de l’Onu en RD Congo, che forte di un bilancio di circa un miliardo di dollari può dispiegare sul territorio ben 17mila caschi-blu. «La cosa più deplorevole è che questi avvenimenti avvengono purtroppo sotto gli occhi impassibili di coloro che hanno ricevuto il mandato di mantenere la pace e proteggere la popolazione civile», lamentano i vescovi congolesi di fronte a un «dramma che rischia di ipotecare il futuro della nazione» e che, dalla ripresa dei combattimenti in agosto, ha già costretto 250mila civili ad abbandonare le proprie case e i propri averi alla brama di saccheggio e all’avidità dei militari.
Scarica il numero Congo di Gentes 12-2008
Sommario
EDITORIALE
Venne tra la sua gente…, di Massimo Nevola sj
STUDIO
In fuga dal Congo, di Michele Camaioni
MAPPAMONDO
INVITO ALLA PAROLA
L’altro come fratello. L’immigrazione da una prospettiva cristiana, del Card. Renato Raffaele Martino
MISSIONE E SOCIETÀ
Il Beato Pietro Kibe, di Massimo Nevola sj
Elezioni Usa: la vittoria della Democrazia americana, di Leonardo Becchetti
VITA LEGA
Lms Milano, tutti a tavola con un pensiero alla Romania, I ragazzi della Lms di Milano
INDICI GENERALI 2007/2008
III DI COPERTINA
La biblioteca di Gentes